A L E S S A N D R O C E L L A I

Alessandro Cellai

I L N O S T R O E N O L O G O

Poggio ai Laghi presenta il suo enologo attraverso un’intervista esclusiva, offrendo uno sguardo più da vicino alla filosofia, alla visione e alla passione che guidano ogni sua creazione.

Alessandro Cellai, enologo di fama internazionale, i suoi vini hanno ottenuto oltre 80 3 Bicchieri (massimo riconoscimento della guida Gambero Rosso) e numerose presenze nella Top 100 Wines of the World di Wine Spectator. Con decenni di esperienza e una reputazione di eccellenza, è oggi una delle voci più autorevoli della scena enologica mondiale.

Interview 1/7

C o m e è n a t o l i n c o n t r o c o n P o g g i o a i L a g h i e c o s a t i h a s p i n t o a d a v v i a r e q u e s t a c o l l a b o r a z i o n e ?

Tutto nasce dall’amicizia con Francesco che dura da anni. Mi ha parlato di questo bellissimo progetto e mi ha chiesto se fossi disponibile ad affiancarlo nella parte enologica. Il suo entusiasmo e il racconto mi hanno colpito così profondamente che ho deciso di accettare e di entrare a far parte di questa meravigliosa avventura.

Interview 2/7

D o p o a v e r v a l u t a t o P o g g i o a i L a g h i n e l l a s u a i n t e r e z z a , q u a l i s o n o g l i a s p e t t i d e l l a p r o d u z i o n e c h e r i t i e n i p i ù i m p o r t a n t i d a s v i l u p p a r e ?

Poggio ai Laghi è un progetto ambizioso, pensato in particolare per un pubblico internazionale. Da un punto di vista enologico, credo sia fondamentale interpretare al meglio questo territorio. Ho avuto la fortuna di avere come maestro Giacomo Tachis, che definiva un grande vino come l’unione di tre anime: quella del vitigno, quella del territorio e quella dell’enologo. Portare dentro ogni bottiglia di Poggio ai Laghi l’essenza di questo straordinario terroir è, secondo me, la chiave del successo.

Interview 3/7

C o m e d e s c r i v e r e s t i l ' i d e n t i t à e n o l o g i c a d i P o g g i o a i L a g h i , t e n e n d o i n c o n t o i l t e r r o i r e d i M o n t e r i g g i o n i ?

Si tratta di un territorio unico, che mi rende doppiamente felice di far parte del progetto. Qui qualsiasi vitigno riesce a esprimere grande struttura, mantenendo però freschezza e piacevolezza. È, probabilmente, il terroir ideale per ogni enologo: permette di valorizzare al meglio l’uva senza rinunciare a quelle caratteristiche che oggi, più che mai, sono richieste dal mercato, in Italia e nel mondo.

Interview 4/7

C o s a p o s s i a m o a s p e t t a r c i d a l l a p r i m a v e n d e m m i a f i r m a t a d i A l e s s a n d r o C e l l a i ?

Ci si potrà aspettare un’interpretazione autentica di questo territorio, con la mia firma: la firma di Alessandro Cellai è quel tocco di eleganza e piacevolezza racchiuso in una parola: equilibrio. Un equilibrio che rappresenta la sintesi di tutto ciò che ho appreso nei vent’anni trascorsi accanto al mio maestro Giacomo Tachis, il più grande enologo di sempre.»

Interview 5/7

P o g g i o a i L a g h i h a c o s t r u i t o u n p r o g e t t o c h e v a l o r i z z a p r o f o n d a m e n t e l a f i g u r a f e m m i n i l e , c h e r i f l e s s i o n i t i s u s c i t a c o m e p r o f e s s i o n i s t a e c o m e p e r s o n a ?

Quando Francesco mi ha parlato di questa idea, ne sono rimasto subito colpito, soprattutto dal punto di vista umano. Sono orgoglioso di far parte di un progetto che, attraverso le etichette, racconta la storia di figure femminili radicate nella nostra tradizione. Questo mi dà ulteriore motivazione e senso di responsabilità nel portare dentro ogni bottiglia il meglio e l’eccellenza enologica di questo territorio.

Interview 6/7

C o m e v e d i i l r u o l o d e l l ' e n o l o g o o g g i ?

Il ruolo dell’enologo è sempre stato importante, ma oggi lo è ancora di più per due motivi principali.

Il primo è che l’enologo non può limitarsi a essere un tecnico che trasforma l’uva in vino: deve essere capace di generare un’emozione nel calice. Oggi il vino non è più soltanto alimento, come 50 o 60 anni fa, ma un elemento di convivialità. Saper trasformare un momento condiviso in un’esperienza emozionante fa la vera differenza. Se un vino riesce a emozionare, non solo rende indimenticabile quell’istante, ma diventa nella memoria del consumatore un ricordo positivo, un vino da ricercare per rivivere quel piacere.

Il secondo motivo è che il mercato è in una fase di profondo cambiamento e l’enologo deve saperlo interpretare. Non si tratta di un semplice trend passeggero, ma di una trasformazione che dura da anni: la percezione del vino oggi è diversa rispetto a 15 o 20 anni fa. La qualità media si è alzata enormemente in tutto il mondo, grazie a tecnologia e conoscenze; per questo la vera sfida non è più soltanto produrre un vino tecnicamente corretto, ma distinguersi con uno stile capace di dare emozione e, al tempo stesso, di rispondere alle nuove esigenze del mercato.

Ecco perché, oggi più che mai, il ruolo dell’enologo è centrale nel successo di un’azienda vitivinicola.

Interview 7/7

C ' è u n s o g n o e n o l o g i c o c h e v o r r e s t i r e a l i z z a r e n e l l a c o l l a b o r a z i o n e c o n P o g g i o a i L a g h i ?

Quando si ricopre il ruolo di enologo consulente all’interno di un’azienda, l’obiettivo principale è sempre quello di contribuire in modo significativo alla soddisfazione della proprietà. Il mio sogno qui a Poggio ai Laghi è realizzare vini che sappiano dare questa soddisfazione e che, al tempo stesso, interpretino con precisione il carattere del territorio. Poiché l’azienda si rivolge soprattutto a un pubblico internazionale, desidero che le bottiglie di Poggio ai Laghi, diventino autentici ambasciatori di questo luogo.

L’obiettivo è riuscire a portare questa essenza nel mondo ed essere, come in questo caso, responsabili di quell’emozione che parte da Poggio ai Laghi e arriva in America, in Asia, in Cina, in Australia… ovunque vogliamo farla arrivare. Questo è, in poche parole, il mio sogno qui a Poggio ai Laghi.