V I N I

Non esiste il vino perfetto, ma esiste il vino perfetto per ciascuno di noi: fruttato, floreale, succoso, corposo, delicato, carezzevole, spumeggiante. Non è solo la cucina a decidere quale nettare portare oggi sulla tua tavola, bensì come ti senti o ti vuoi sentire, o il messaggio che vuoi trasmettere a chi ami.
L u c i l l a , C h i a n t i C l a s s i c o
O l e t t a , C h i a n t i R i s e r v a
il Chianti Riserva DOCG è uno dei vini simbolo toscani, con la sua percentuale minima del 70% di sangiovese
A r a n d a S u p e r t u s c a n
D o n n a A v a T o s c a n a I G T – 2 0 2 1 – S u p e r t u s c a n
Per l’annata 2021 di Donna Ava, vino di punta di Poggio ai Laghi, l’enologo Filippo Mazzorana ha deciso di valorizzare il vitigno che più contraddistingue il vigneto tra i due laghi medievali di Monteriggioni
A r a n i a I G T B i a n c o T o s c a n a
un Vermentino toscano dagli spiccati profumi di fiori bianchi e dalla bevuta agile
A r a n i a A m p h o r a 2 0 1 8
Arania Amphora è la versione matura del Vermentino aziendale (Arania). Poche centinaia di bottiglie affinate in anfore di terracotta fatte a mano da un artigiano toscano
A r e l l a S p u m a n t e C u v é e E x t r a D r y
l’effervescenza di una bollicina è già dichiarazione di party time. Per Arella, la fine selezione di uve bianche pressate con delicatezza, ha dato vita a un prodotto dai sentori di mela verde succosi, accompagnati dai fiori bianchi.
F i r m i n a – S p u m a n t e R o s é E x t r a D r y
A r e l l a S p u m a n t e C u v é e E x t r a D r y
F i r m i n a – S p u m a n t e R o s é E x t r a D r y

Si racconta che Donna Ava sin dal Medioevo si occupasse del suo popolo tramite le sue sette ancelle, ognuna delle quali aveva una dote speciale: Firmina l’Amore, Aranda la Felicità, Lucilla la Libertà, Oletta il Tempo, Arella il Benessere, Arania l’Armonia, Nina la Comunione.
I vini di Poggio ai Laghi sono dedicati a Donna Ava e alle sue ancelle.

prevedeva il futuro attraverso i sogni. Grazie a lei Donna Ava salvò la popolazione da un’imminente epidemia.

I suoi occhi erano sempre rivolti al cielo. Sognatrice e romantica, amava osservare le stelle e disegnarle con chiarezza e precisione

Amava le piante e i fiori, di cui conosceva tutte le proprietà curative. Insegnò ai contadini le proprietà di questi rimedi naturali, affinché potessero utilizzarli quando necessario.

Sapeva usare il telaio. Arella le forniva bacche, terra, foglie e petali per creare fili colorati e i lavori di Oletta erano così belli che la contessa le chiese di insegnare quest’arte alle donne del Montemaggio.

Amava i bambini. Quando si ammalavano o piangevano, portava loro delle “pope” (bambole di pezza) che avevano il potere di farli guarire, calmare e addormentare.

Era una delle ancelle più vicine alla vita famigliare e aveva la passione per i suoni. Gli abitanti del luogo consideravano di buon auspicio sentire il suo canto il giorno del matrimonio.